Il BIM: un percorso di apprendimento

 “Il BIM: un percorso di apprendimento”

 

Italferr, a partire dal 2013, ha dato il via all’adozione della metodologia BIM, sollecitata dalla spinta del mercato estero nonché dalla continua voglia di innovarsi e migliorarsi.

Il primo obiettivo è stato traguardare l’innovazione preservando e sfruttando il “know how” aziendale in termini di modus operandi e di strumenti in uso. Si è dunque intrapreso un percorso di orientamento al cambiamento salvaguardando le competenze già in house.

Con l’esperienza maturata, ci si è resi conto che le potenzialità della metodologia BIM vanno ben oltre gli ambiti strettamente progettuali e che impatti positivi si riscontrano in particolar modo se applicata all’intero processo core business della società. È stato dunque subito chiaro che il cambiamento non poteva prescindere da un vero e proprio processo di standardizzazione che ha riguardato metodi, strumenti, linguaggi, strutture societarie, procedure e organizzazione.

Per conseguire la piena capacità di operare in BIM, sono stati identificati quattro fattori chiave: persone, processi, informazioni e tecnologie. Occorre assicurarsi che le persone abbiano le giuste competenze, di aver strutturato l’idonea documentazione societaria, di avere un’architettura dei dati chiara e ben definita e di essere certi che si utilizzano gli strumenti giusti per gestire i dati in maniera più efficace.

Si è così costituito un “Comitato Progetto BIM” guidato dal Direttore Tecnico di Italferr e affiancato da responsabili di primo livello per condividere le azioni strategiche e operative di diffusione del BIM nei processi produttivi societari. Con esso si è istituita inoltre la unità operativa “BIM Management”, la struttura di riferimento per l’intera Azienda nell’applicazione degli standard e della metodologia BIM.

Ai fini della progettazione integrata risulta indispensabile una collaborazione in tempo reale con lo scopo di ridurre interferenze, errori e tempi di produzione. Per questo motivo è fondamentale che si abbia un modello BIM reperibile, modificabile e aggiornabile, gestito con autorizzazioni customizzate per ogni utente o gruppi di utenti. Si è scelto quindi di adottare un Ambiente di Condivisione Dati (ACDat – UNI11337), una piattaforma digitale grazie alla quale si organizzano e condividono modelli e elaborati digitali. I vantaggi derivati dall’impiego di tale ambiente sono molteplici, tra i più importanti il controllo immediato dei documenti, la possibilità di accedere ad uno storico degli stessi e l’univocità del dato.

Le attività sviluppate di recente hanno riguardato, oltre che la modellazione dell’intero solido ferroviario, anche:

  • La modellazione della trazione elettrica (TE);
  • Lo sviluppo di un processo computazione delle opere di linea;
  • Lo sviluppo di un modello geotecnico;
  • La modellazione delle diverse fasi provvisorie per le opere in sotterraneo;
  • La modellazione degli impianti meccanici lungo-linea.

Nello specifico la modellazione degli impianti di trazione elettrica costituisce il culmine di un intenso processo di sperimentazione in quanto, ad oggi, non esistono in commercio specifici software che consentono di posizionare impianti tecnologici lungo-linea in maniera automatica, parametrica e nel rispetto della normativa di riferimento. Inoltre, l’assenza di componenti predefinite ci ha portati necessariamente ad una modellazione spinta al fine di produrre una libreria di oggetti ricca e funzionale. Per ovviare all’assenza di strumenti software specifici per la progettazione della trazione elettrica, si è sviluppato internamente un applicativo che permette di posizionare le giuste componenti, nel rispetto delle normative vigenti e dei vincoli esistenti, in maniera automatica e parametrica. Tale applicativo, che traduce in linguaggio informativo le regole fondamentali di elettrificazione, ci ha reso in grado di ridurre i tempi di produzione degli elaborati nonché di esplorare numerose alternative progettuali.

Tra le attività oggetto di sviluppo vi è quella legata al processo computazionale delle opere di linea e quella relativa alla creazione di un modello geotecnico da quale estrarre in maniera immediata profili geotecnici a supporto del modello federato.

Nell’ambito della progettazione delle opere in sotterraneo, mediante l’utilizzo di software specialistici si è in grado di progettare in BIM non solo la configurazione finale delle opere in sotterraneo, bensì anche le diverse fasi provvisorie. Pertanto è possibile ricavare dal modello prodotto informazioni relative a sbancamenti e opere di sostegno previste per la realizzazione degli imbocchi.

Per quanto riguarda la progettazione degli impianti meccanici lungo-linea, dopo una prima fase di scouting dei diversi software presenti in commercio, si è riusciti nell’intento di modellare in BIM tutte le componenti impiantistiche sfruttando un’ambiente di modellazione interdisciplinare che ci ha consentito di interagire con modelli 3D sviluppati attraverso altri software BIM-based e quindi di progettare per essi sistemi meccanici, elettrici ed idraulici particolarmente complessi.

Le applicazioni, di cui sopra, sono state sviluppate parallelamente alla progettazione delle seguenti opere ferroviarie:

  • PD Hirpinia Orsara;
  • PD Bovino Orsara;
  • PD Tratta ferroviaria Vignole Oleggio;
  • PD Interramento Aeroporto di Catania;
  • PFTE Nuovo collegamento ferroviario stazione di Bergamo – “Orio al Serio”;

Concludendo l’adozione di un sistema BIM ha contribuito a migliorare il dettaglio di aspetti progettuali critici e la congruenza geometrica dei dati, la gestione delle revisioni e la comunicazione interdisciplinare, portando all’incremento della qualità progettuale. L’applicazione della metodologia BIM nel processo di progettazione e coordinamento di un’opera ferroviaria ha permesso di implementare le procedure e gli standard aziendali da adottare nel ciclo di vita di un’opera, al fine di avere un’ottimizzazione del processo in tutte le sue fasi. Il processo di digitalizzazione ha lo scopo di creare uno strumento che comporta un maggior controllo della progettazione grazie a modelli intelligenti che ottimizzano le relazioni tra tutte le discipline dell’opera.

 

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