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Set

Processo BIM, completo, caso pratico, la progettazione del ponte ciclopedonale di San Donnino

Per la Città Metropolitana di Firenze, Maffeis Engineering ha realizzato il progetto esecutivo del percorso pedonale che collega la stazione ferroviaria di San Donnino a Firenze con l’area urbana di Badia A Settimo.
È caratterizzata da una campata lunga 192 metri, costruita in acciaio Cor-Ten, con una pila intermedia che simula un enorme megalite.

L’intero processo è stato gestito nell’ambiente BIM, dall’indagine topografica, all’analisi dei moduli, ai modelli 3D, 4D e 5D.
Tutta la carpenteria è stata parametrizzata con l’utilizzo del Visual Programming (in particolare Dynamo), al fine di effettuare ogni cambio di scelta progettuale in pochi secondi e di conseguenza aggiornare le quantità e i costi in tempo reale.


Anche se non rientrante tra i casi di obbligatorietà per il “Decreto BIM”, Maffeis Engineering ha realizzato il progetto esecutivo per la passerella pedonale sul fiume Arno a Firenze, dalla stazione ferroviaria di San Donnino all’area urbana di Badia a Settimo. L’amministrazione pubblica della Città Metropolitana ha accolto l’iniziativa con entusiasmo l’idea di  procedere con una strategia completamente sviluppata in ambito BIM, con particolare interessare al potenzialità di avere un caso studio a loro disposizione a fine del processo.

Per questo progetto di un ponte pedonale di 192 metri di campata a Firenze, in prossimità della stazione ferroviaria di San Donnino, si è applicato un processo di progettazione completamente basato sul Building Information Modeling, partendo dal progetto definitivo posto a base di partenza.
Nella prima fase di svolgimento del progetto esecutivo, si fatto uso del Visual Programming attraverso il software Dynamo in modo da consentire la valutazione e successiva scelta della soluzione più efficiente, tra le molteplici proposte generate.

Successivamente l’uso di Dynamo ha consentito la generazione di quasi tutti gli elementi parametrici e nativi di Revit, sia attraverso componenti adattivi che tramite famiglie tradizionali . Lo stesso script si occupava della generazione di molti parametri e la scrittura degli stessi nelle famiglie, così da popolare la maggior parte delle informazioni necessarie alle successive fasi.

Per lo sviluppo del progetto esecutivo il modello BIM è stato spinto fino al LOD 400, necessario per la stesura degli elaborati esecutivi e la determinazione delle quantità comprensiva di minuteria.

Il modello BIM era inoltre collegato al software di analisi strutturale FEM tramite dei tools internamente sviluppati: “Spider” e “FEM2BIM”. Questi applicativi generano elementi BIM da modelli FEM e viceversa, creando un vero flusso di informazioni continuo e non distruttivo. In questo modo il modello BIM risulta sempre coordinato e coerente con quello strutturale.
Tutti gli elementi sono stati “catalogati” secondo una medesima struttura, che costituisce i documenti contabili, i capitolati speciali di appalto e la pianificazione dei lavori. Quest’ultima, realizzata in Project, era collegata al modello BIM in Navisworks creando sia la simulazione 4D delle fasi di costruzioni, sia la pianificazione 5D con i costi derivanti nell’arco di tempo.

Tutta la procedura è stata ottimizzata in modo da consentire l’elaborazione e l’ottimizzazione fino all’ultimo momento in quanto, l’aggiornamento degli elaborati, dei computi e simulazioni avveniva in modo molto rapido ed efficiente.

La metodologia BIM ha permesso di risparmiare tempo e garantire una migliore consistenza degli elaborati, coordinati e coerenti. Basti pensare che per l’intera progettazione (disegni, documenti, computi) ha richiesto poco più di 30 giorni, con un team di 3-4 persone in totale. Comparato con un processo tradizionale di cad2D, risulta evidente la differenza in termini quantitavi, anche senza contemplare alcuna modifica in corso d’opera.

www.passerellasandonnino.com
www.maffeis.it


Fabio A. de Agostini

Architetto, CAD e BIM Manager presso Maffeis Engineering spa

Laureato in Architettura a Venezia, ha sempre coltivato l’interesse per il 3D e la tecnologia a servizio delle costruzioni. Dapprima l’esperienza come progettista per il settore lavori pubblici, poi la committenza privata e retail di lusso l’hanno condotto all’attuale ruolo di BIM manager e parte del dipartimento Ricerca e Sviluppo in Maffeis.

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Stefano Colombelli

Deputy BIM Manager presso Maffeis Engineering s.p.a.

Laureato in ingegneria Edile-Architettura a Trento, fino dai tempi dell’università ha sempre nutrito interesse per il nuovo mondo del Building Information Modeling. Ha applicato il BIM inizialmente nel settore Impiantistico (MEP), poi per tre anni in quello delle Infrastrutture e infine è approdato nel mondo delle tensostrutture ricoprendo il ruolo di vice BIM Manager per la Maffeis Engineering.

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