È veramente facile perdere fiducia nei modelli BIM quando hai oggetti nominati incorrettamente, e dall’altro lato è veramente difficile controllare costantemente la loro aderenza agli standard dell’ufficio o di uno specifico progetto.
Attraverso una serie di controlli sugli oggetti nei modelli tramite l’utilizzo di Espressioni Regolari (RegEx) e salvando il risultato all’interno di un database relazionale fatto su misura rende i dati facilmente accessibili a strumenti di Business Intelligence.
Lo Studio Antonio Citterio Patricia Viel crede fortemente nella collaborazione multidisciplinare e nella progettazione integrata. Per questo motivo ha fatto del BIM uno dei suoi punti di forza. Tutti i progetti all’interno dell’ufficio sono sviluppati interamente in BIM, dal più piccolo showroom, agli yacht fino ad arrivare ai grattacieli.
L’approccio BIM è differente dal tipico workflow di architettura. La validazione delle informazioni contrattuali come tavole, abachi, specifiche tradizionalmente venivano effettuate sul prodotto finale impaginato e stampato. Il modello, invece, è una rappresentazione grafica di un database digitale degli elementi che costituiscono l’edificio e nel momento in cui diventa il prodotto finale valido a livello contrattuale è necessario un cambio di paradigma all’interno del processo tradizionale di validazione. Questo non può più avvenire sugli elaborati bidimensionali estratti dal modello ma sul database vero e proprio.
La rappresentazione virtuale di un singolo edificio può essere composto da una grande quantità di modelli BIM differenti, necessari per suddividere una complessità tale che sarebbe impossibile da gestire con un unico modello. I progetti sviluppati all’interno del nostro ufficio sono composti da in media 12 modelli, un numero tale che rende impossibile pensare di eseguirne un controllo in maniera manuale.
I dati raw estratti dal modello in maniera automatica però non possono essere considerati ancora informazione, sono privi di senso se non vengono elaborati correttamente per essere poi usati come strumento di decision-making. Un primo step è stato quindi definire un set di regole con cui categorizzare i dati estratti, queste ad esempio sono derivate dagli standard di nomenclatura degli oggetti del nostro ufficio, da lì è stato possibile definire un “punteggio” per ogni singolo modello basato sulla percentuale di corrispondenza agli standard.
I dati vengono poi esportati in un database creato appositamente per renderli accessibili da parte di tool di Business Intelligence. I report prodotti sono facilmente comprensibili da tutti, danno un quadro chiaro ed immediato dello stato di salute dei modelli e della loro evoluzione temporale. In questo modo è possibile capire quali sono le mancanze, le imprecisioni e successivamente indirizzare correttamente il team per risolvere i problemi in maniera efficiente.
Emiliano Capasso
BIM Manager, Antonio Citterio Patricia Viel
Dopo la laurea in Ingegneria Edile-Architettura all’Università Politecnica delle Marche nel 2014, grazie a una partnership con l’Università, è entrato nel mondo lavorativo in UK , a Settembre di quell’anno ha iniziato a lavorare per Hopkins Architects, una delle icone dell’architettura high-tech, nel momento in cui lo studio stava preparando la migrazione da Microstation (CAD) a Revit (BIM).
Nel 2017 riceve un’offerta dallo studio Antonio Citterio Patricia Viel dove, dopo un periodo come BIM Coordinator, da gennaio 2018 ricopre il ruolo di BIM Manager.
Partecipa inoltre al gruppo di lavoro della norma UNI 11337 ed è membro del BIM User Group Italy.