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BIM&DIGITAL Award 2020 Innovazione e trasformazione digitale dell’ambiente costruito nell’anno del COVID19

Selezionati i 35 finalisti del premio. Online l’elenco. 95 le proposte presentate da giovani ricercatori, studi professionali, start-up, università, istituti di ricerca, enti pubblici e aziende.

15 dicembre 2020 – premiazione on line


È online l’elenco 35 finalisti del premio BIM&DIGITAL Award 2020, promosso da Clust-ER BUILD in collaborazione con SAIE per fare il punto su innovazione e trasformazione digitale dell’ambiente costruito nell’anno del Covid19.

Su 95 progetti partecipanti, presentati da giovani ricercatori, studi professionali, start-up, università, istituti di ricerca, enti pubblici e aziende, sono state scelte dalla giuria 35 proposte così articolate: 3 edifici commerciali, 4 edifici pubblici, 1 infrastrutture, 3 progetti di edilizia di piccola dimensione, 3 interventi di restauro e valorizzazione del patrimonio, 3 iniziative BIM, 3 Tecnologie digitali per il processo costruttivo, 8 ricerca, 2 Ricerca Industriale , 3 Digital e Covid, 2 PA e Digitalizzazione.

Dal progetto del Polo d’Innovazione di DVisionArchitecture, incaricata di portare un know-how innovativo e digitale in un progetto complesso di scala territoriale; al modello informativo BIM di un importante museo di Roma per l’ottimizzazione delle attività manutentive nonché i necessari presupposti per l’Asset Management Driven Maintenance (ADM) degli immobili oggetto di appalto dello studio Arsarc; al Køge University Hospital, presentato da Politecnica, una grande infrastruttura ospedaliera, in cui oltre all’uso innovativo degli strumenti digitali il modello BIM ha permesso le simulazioni energetiche e l’inclusione delle caratteristiche sostenibili dei materiali come parametri associati agli oggetti. Ma anche il “disciplinare” per le linee guida per la realizzazione degli oggetti (prodotti) BIM delle aziende produttrici di piastrelle di ceramica associate a Confindustria Ceramica;
Molti i progetti legati al recupero e restauro, tra questi ci sono molte attività di ricerca ma non solo. Dall’ applicazione di HBim e di scelte progettuali guidate dalle prescrizioni in ottica di restauro sostenibile contenute nel protocollo di certificazione di qualità LEED Historic Building di GBC; alla Piattaforma collaborativa Web-based & HistoricBIM Toolbar.
Non mancano le applicazioni dell’era Covid, con l’applicazione di Builti per il distanziamento sociale nel cantiere; e l’utilizzo del processo BIM-based per la gestione dei Piani anticontagio in sale da cinema.

E per la PA: processi di digitalizzazione come necessità sia di giungere ad una conoscenza tecnica dei beni, che di migliorare la qualità in fase di progettazione ed esecuzione dei servizi e dei lavori, assicurando trasparenza e riducendo tempi e costi di realizzazione da parte dell’Agenzia del Demanio. 

E molteplici (più di 40) progetti di ricerca universitaria o industriale anche a livello internazionale, con spunti interessanti per il futuro.

In questa quarta edizione – la prima in mancanza dell’evento fieristico – il Premio conta il più alto numero di adesioni da quando il premio è nato con progetti di alta qualità. 

Secondo Angelo CIRIBINI, presidente della giuria: “Gli apprezzabili esiti del DIGITAL & BIM ITALIA Award, la cui anzianità inizia a essere significativa, suggeriscono alcune considerazioni di carattere generale sulla natura, incrementale o radicale, della trasformazione digitale del settore della costruzione e dell’immobiliare. Occorre prendere atto che, non solo in Italia, stante la atomizzazione della struttura della Domanda, così come dell’Offerta, appare ben difficile che la transizione digitale possa risolversi in processi repentini e rilevanti di aggregazione e di fusione tra organizzazioni, omogenee o eterogenee che esse siano. Nel momento in cui si allontani l’eventualità di avviare dinamiche tese a mettere a soqquadro il comparto, bisogna, però, domandarsi in che termini si possa supportare una evoluzione digitale del settore che, in realtà, sia, a sua volta, abilitante gli aspetti valoriali di maggior rilievo, legati alla neutralità climatica, all’inclusione sociale, all’economia circolare e alla sostenibilità. Una prima risposta al quesito si trova, ovviamente, nella costituzione della Piattaforma Digitale Nazionale per le Costruzioni e nel corrispondente Digital Innovation Hub. Sarebbe, ad esempio, auspicabile iniziare, per il settore, a ragionare digitalmente sulla iniziativa del Super Bonus 110%. In caso contrario, Domanda e Offerta procederebbero in ordine sparso, anche riguardo alle intenzioni strategiche sulle istanze ambientali avanzate dal governo, tanto per la riqualificazione energetica quanto per il miglioramento sismico”.

Per Marcello Balzani dell’Università di Ferrara, membro della giuria e Presidente del CLUST-ER BUILD “la competizione di questa edizione ha messo in luce come il processo di digitalizzazione e di sviluppo dell’utilizzo più consapevole del BIM stia migliorando: il livello medio delle candidature è aumentato anche con un trand di numerosità sempre in crescendo sull’edizioni precedenti. La strategia di integrare nuove categorie, inoltre, permette di arricchire il premio e di renderlo più adattativo ai processi di innovazione in atto, di cui il Clust-ER Build è un osservatorio privilegiato. Gli obbiettivi strategici, che nascono dai tavoli di value chain, definiscono un percorso di sviluppo brevettuale e di ricerca industriale, che sempre maggiormente per livelli di maturità tecnologica si riversa, con i suoi risultati, nelle applicazioni ICT all’interno della filiera delle costruzioni e in diversi settori del mercato edilizio. Il BIM sta prendendo il significato di luogo strategico di questo percorso, facilitando il futuro concreto sviluppo di nuovi materiali e strumenti integrati, processi di sensorizzazione e diagnosi predittiva, fino modelli block_chain build. Il BIM & DIGITAL AWARD, anche attraverso le giornate di confronto tecnico-scientifico proposte su diverse tematiche, che precedono la premiazione, sta inoltre consolidando quel ruolo di momento annuale, in cui far convergere gli attori di settore (dall’industria alla ricerca, dalle professioni alle pubbliche amministrazioni) necessario per comprendere i tanti gradi di relazione, i potenziali multidisciplinari e soprattutto le temporanee criticità da superare con una maggiore condivisione degli obbiettivi”.

Per Marco Mari, membro della giuria e presidente di GBC Italia “partecipare alla giuria del BIM & DIGITAL AWARD è stato un onore, ma il piacere maggiore è stato senza dubbio il constatare la grande qualità ed eccellenza delle tante candidature, perché la cultura dell’Innovazione e della trasformazione digitale sono al cuore dei processi di sostenibilità dell’ambiente costruito”.

Molti dei progetti provengono da studi o istituzioni del sud, a differenza di quanto è accaduto nei primi anni del premio. “Due gli aspetti che emergono e che mi hanno colpito – ha spiegato Antonella Grossi, Consigliere Ordine Architetti Bologna – da un lato l’aumento deciso di progetti interessanti provenienti da aree in cui due anni fa il BIM e la digitalizzazione sembrava sconosciuta, e questo significa che molti colleghi progettisti – anche di piccoli studi – hanno capito che la digitalizzazione porta dei vantaggi concreti. L’altro aspetto è legato all’analisi che – in modo molto ‘smart’ – hanno fatto alcuni giovani progettisti nel loro lavoro di laurea, identificando i vantaggi della digitalizzazione del settore, ma anche alcuni “problemi”, in particolare i costi delle strumentazioni di rilievo e i rapporti con la P.A. Due elementi su cui ragionare per il futuro”.

La presentazione e la premiazione dei vincitori del Premio si terranno martedì 15 dicembre dalle ore 14 alle 18.

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