Gabriele Latini

Gabriele Lantini

Dep. BIM Manager, Manens-Tifs

 

Gabriele Lantini lavora da circa 10 anni nel settore delle Costruzioni. La sua esperienza si colloca su numerosi settori: ingegneria civile, impiantistica e architettura.

Da sempre appassionato di digitalizzazione dei processi, negli ultimi 3 anni fa si che l’implementazione BIM all’interno delle aziende nel ramo delle costruzioni, possa coincidere con una vera e propria “ristrutturazione digitale”, che viene effettuata attraverso procedure di BIM Management unite a metodologie di Project Management Agile & Lean.

La sua storia sulla “digitalizzazione” inizia nel 2010, quando effettuando vari corsi di specializzazione sulla modellazione grafica avanzata, si innamora di questo settore; da quel momento in poi, tutte le esperienze lavorative e universitarie sono legate ad esso (UAV, GIS, IIM, BIM).

Egli inizia la propria carriera come BIM Specialist, continua con 2 esperienze lavorative come BIM Coordinator di un anno ciascuno e effettua 2 esperienze nel ruolo di “Deputy BIM Manager”: la prima dura circa 2 anni presso Maffeis Engineering, società specializzata nella progettazione di tenso-strutture e facciate complesse, e da inizio 2018, lavora presso Manens-Tifs, società specializzata nel ramo impiantistico del Design & Project Management di Opere di Ingegneria.

 


 

Titolo intervento:

“BIM & Project Management – Gestione del flusso di lavoro in un Ambiente di condivisione dati (ACDat – CDE)
Il Caso Studio di Manens-Tifs di un progetto impiantistico di un edificio ad uso direzionale amministrativo di grandi dimensioni”

E’ opinione comune che la co-locazione dei team di progetto sia sinonimo di maggiore qualità e efficienza nei processi di progettazione. Purtroppo i progetti che sono caratterizzati da notevole complessità richiedono società coinvolte di grande specializzazione le quali raramente operano, con lo stesso livello di expertise, in più di un ambito disciplinare. La medesima questione può manifestarsi persino all’interno di uno stesso ambito disciplinare, qualora il progetto risulti di grandi dimensioni.

In questi casi si rende necessaria la diversificazione dei team per macro-disciplina (architettura, strutture, Impianti), ed eventualmente in sub-team suddivisi o per sub-disciplina (i.e. impianti meccanici, elettrici, speciali) o per aree funzionali (Progettazione, Controllo, Sviluppo, Validazione).

Tale mancanza di co-locazione dei team (e quindi dei dati su cui questi operano) è fonte di inefficienze e rischi per il flusso di lavoro, quali: duplicazioni dei database, difficoltà di coordinamento, aumento dei tempi e costi legati allo scambio dati, disponibilità e affidabilità del dato.

Il caso studio in oggetto, un progetto impiantistico di edificio direzionale di grandi dimensioni, esplica come il processo possa essere reso, a beneficio di tutti i team coinvolti, maggiormente trasparente ed efficiente grazie all’utilizzo di un sistema di Project Management Agile e al contempo come le criticità e i rischi  sopradetti possano essere gestiti e minimizzati attraverso l’adozione di un ambiente di condivisione dei dati (ACDat – CDE) coniugato con procedure di verifica e collaborazione digitali.

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