Daniel Carta

Daniel Carta

BIM Manager, Manens-Tifs

 

Daniel Carta lavora da anni nel settore dell’Ingegneria Civile e Impiantistica. Da sempre appassionato di Project Management, in particolare delle metodologie Agili e della filosofia Lean, fa si che BIM e Project Management possano collimare nelle modalità di lavoro adottate dalla società reputando una la naturale estensione dell’altra.

La sua passione per il BIM nasce nel 2013 nella società dove operava come progettista di impianti poi, dopo le esperienze in campo nazionale, Daniel lascia il paese per trasferirsi in Qatar per seguire lo sviluppo del Metro Doha project , in qualità di BIM MEP Coordinator della JV RLSu (Red Line South underground).

Nel 2017 torna in Italia, per assumere il ruolo di BIM Manager per la società Manens-Tifs, compagnia specializzata nel ramo impiantistico del Design & Project Management  di Opere di Ingegneria, dove ad oggi, insieme al suo team di Deputy BIM Manager e BIM Coordinators, cura l’implementazione BIM per tutte le sedi e gli ambiti disciplinari in cui questa opera (Progettazione MEP, Direzione Lavori, Progettazione Impiantistica per Navi, Sostenibilità ed Energia).

 


 

Titolo intervento:

“BIM & Project Management – Gestione del flusso di lavoro in un Ambiente di condivisione dati (ACDat – CDE)
Il Caso Studio di Manens-Tifs di un progetto impiantistico di un edificio ad uso direzionale amministrativo di grandi dimensioni”

E’ opinione comune che la co-locazione dei team di progetto sia sinonimo di maggiore qualità e efficienza nei processi di progettazione. Purtroppo i progetti che sono caratterizzati da notevole complessità richiedono società coinvolte di grande specializzazione le quali raramente operano, con lo stesso livello di expertise, in più di un ambito disciplinare. La medesima questione può manifestarsi persino all’interno di uno stesso ambito disciplinare, qualora il progetto risulti di grandi dimensioni.

In questi casi si rende necessaria la diversificazione dei team per macro-disciplina (architettura, strutture, Impianti), ed eventualmente in sub-team suddivisi o per sub-disciplina (i.e. impianti meccanici, elettrici, speciali) o per aree funzionali (Progettazione, Controllo, Sviluppo, Validazione).

Tale mancanza di co-locazione dei team (e quindi dei dati su cui questi operano) è fonte di inefficienze e rischi per il flusso di lavoro, quali: duplicazioni dei database, difficoltà di coordinamento, aumento dei tempi e costi legati allo scambio dati, disponibilità e affidabilità del dato.

Il caso studio in oggetto, un progetto impiantistico di edificio direzionale di grandi dimensioni, esplica come il processo possa essere reso, a beneficio di tutti i team coinvolti, maggiormente trasparente ed efficiente grazie all’utilizzo di un sistema di Project Management Agile e al contempo come le criticità e i rischi  sopradetti possano essere gestiti e minimizzati attraverso l’adozione di un ambiente di condivisione dei dati (ACDat – CDE) coniugato con procedure di verifica e collaborazione digitali.

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